Automazione per scuri a battente DITEC Radius: un fiore all’occhiello per il recupero dell’antica corte rurale
Nella cultura ellenica, l'ideale di perfezione comportava l'unità inscindibile di bellezza e valore, fusi in un principio unico che coinvolge la sfera etica ed estetica e propaga la sua influenza persino al concetto d’arte di vivere: per cui ciò che è bello deve necessariamente essere buono e viceversa.
Questo pensiero dev’esser stato ben presente ai tanti professionisti coinvolti nel recupero della Corte Montresora, dall’architetto Pession cui si deve il restauro conservativo della corte ai ricercatori e agli ingegneri del Politecnico di Milano con cui il progetto è stato condiviso e portato avanti, dai botanici che hanno censito le piante dei 20 mila metri quadri di parco ai tecnici e ai ricercatori che hanno messo a punto lo straordinario impianto a fonti rinnovabili – geotermia e radiazione solare – per portare il complesso al risparmio energetico totale (sì, zero consumi per il riscaldamento!) e annullare al contempo l’emissione di gas nocivi. Silvano Forapan, amministratore delegato dell’impresa realizzatrice Cormorano 91, può davvero andar fiero d’aver portato a termine il primo intervento italiano di restauro ecocompatibile a impatto zero.
Ma dove si trova, questa meraviglia? Siamo a Sona, a metà strada fra il Peschiera del Garda e Verona: terra di Valpolicella, Recioto, Amarone, Soave, Bianco di Custoza, Lugana, Bardolino, Durello, Arcole e Valdadige, per gli amanti dell’enologia… e la lunga lista di vini D.O.C. evoca già da sé le dolci colline coltivate a vigna che sono la vera cifra distintiva di questa campagna veneta, prima che scenda alle piane del lago coltivate a olivi o salga verso i boschi di castagni del Monte Baldo. Un eden verde che riposa gli occhi e il cuore.
Di contrade rurali ben restaurate se ne trovano già, nei dintorni, ora che la cultura del recupero attento s’è fortunatamente diffusa: ma di questo livello non ve ne sono altre, né qui, né altrove. Nel pieno rispetto per la struttura architettonica originale, senza alterare facciate e volumetria di questa corte che risale al 1300 nelle sue parti più antiche, si sono ottenuti tredici alloggi affacciati su spazi verdi e giardini privati; il campo da tennis e la piscina sono al di là d’un boschetto di piante autoctone. I materiali usati nel restauro – ormai arrivato al termine – sono tutti eco compatibili e naturali: legno, terracotta, pietra, sughero, intonaco a calce dipinto con vernici ad acqua, in un insieme coerente e continuo di scelte curate sino all’ultimo dettaglio per mantenere l’equilibrio vitale fra uomo e ambiente.
La ricerca tecnologica all’avanguardia si fruisce, ma in tutta discrezione. Si vede un complesso inserito in un parco meraviglioso, non la rigorosa ricerca paesaggistica e gli studi impiantistici che ne hanno azzerato i consumi d’energia. Si ammira la sinfonia di colori tenui – gli intonaci pastello, la pietra a vista, la rosata regolarità dei tetti in coppo – e il contrasto netto coi toni scuri delle grondaie, dei lumi esterni in ferro battuto, dell’arco del pozzo con la carrucola per il secchio, dei cardini delle finestre a battente.
Tutto come cent’anni fa? Ma neanche per sogno. Questi serramenti esterni sono tutti automatizzati con DITEC Radius, pratico e funzionale, dai leverismi così discreti che quasi non si notano.
Li hanno preferiti perché, nel loro settore, sono i più congruenti alla filosofia di Corte Montresora: la massima qualità si vive, non si sfoggia. Alimentati a bassissima tensione (12 V), questi automatismi si possono sbloccare senza difficoltà in caso di black out e, grazie al dispositivo Radius Lok, si bloccano invece in sicurezza tramite il comando a muro o il radiocomando; basta dunque un solo, semplice gesto, per assicurare tutte le aperture o le chiusure di casa propria.
Siamo nell’ambito del lusso, certamente, perché si offrono soluzioni abitative destinate a un selezionato novero di privilegiati; ma la magnificenza non s’esprime nello sfarzo ostentato, bensì nell’autenticità di un contesto coerente in termini estetico-formali e valoriali: una casa bella perché seduce la vista e buona perché risponde a un’etica del consumo improntata alla massima sostenibilità. Una casa che è rappresentazione concreta e consapevole dell’arte di vivere oggi valorizzando l’eredità del passato, già proiettati nel futuro.
Congratulazioni sincere al DITEC Expert Paolo Piazzon di Peschiera del Garda che, in collaborazione col tecnico Stefano Furlan di Nordest Automazioni, è stato parte attiva in questa prestigiosa realizzazione, già diventata soggetto d’articoli e servizi in numerose riviste d’architettura.